La storia di Baglio Strafalcello
Il baglio sorse nel corso del 1800, quando era prevalente la cerealicoltura e l’allevamento del bestiame. Era destinato alla gestione del feudo di Strafalcello. Faceva parte dello stato di Tursi che comprendeva alcuni feudi (estesi 851 salme, pari a 2.851 ettari) originariamente facenti parte della baronia di Baida. Il Baglio di Strafalcello, come gli altri bagli, sorgeva in una posizione dominante sul feudo, da dove era possibile non solo controllare meglio le terre, ma anche le vie di comunicazione del territorio circostante.
L’intera struttura era protetta da numerose feritoie da cui in caso di attacco di malviventi si poteva sparare. Le murature sono in pietrame, mentre le parti angolari dei muri, gli architravi e gli stipiti sono in pietra scalpellinata o in conci di tufo. Curata è la pavimentazione dei cortili, in parte costituita da “abbalatatu”, con lastre di pietra regolari.
L’approvvigionamento idrico era assicurato da una grande sorgente a monte del baglio. Una canalizzazione faceva affluire l’acqua ai vari ambienti, ma anche ad una fontana esterna con ampio abbeveratoio, voluta dallo stesso Luigi Messina ed opportunamente rimessa in funzione nel 1966.
Il baglio ci appare magnificamente conservato nelle sue strutture, soprattutto grazie agli interventi di manutenzione (in particolare su solai e sulla pavimentazione) attuati con cura ed impegno da Felice Buccellato.